La chiesa di Sant'Agostino


La chiesa di Sant'Agostino è un luogo di culto cattolico ubicato nel centro storico di Teramo, in Abruzzo. L'edificio religioso si trova nel territorio del quartiere di San Giorgio ed è l'unica chiesa che appartiene alla parrocchia della cattedrale.

Da questa chiesa provengono: il polittico del duomo di Teramo, eseguito dal maestro Jacobello del Fiore, e la tavola a tempera della Madonna col Bambino, attribuita all'ambito delle opere di Giacomo da Campli, attualmente esposta presso il Pinacoteca civica.

Chiusa al culto per inagibilità dal terremoto dell'Aquila del 2009 è stata ulteriormente danneggiata dagli eventi sismici del 2016-2017.

 


Storia

Appartenne alla Confraternita dei Disciplinati della Morte, poi ai padri agostiniani ed infine alla Confraternita della Madonna della Cintura. La sua storia è ricca di particolarità poiché la sua soppressione non rientrò nelle Relazioni Innocenziane e nel Decreto Reale di Gioacchino Murat del 1809 in quanto sede dell'Arciconfraternita dei Centuriati. Infatti, l'editto muratiano non contemplava l'eliminazione di chiese sede di congregazione. La primitiva chiesa romanica fu demolita nel 1876 e successivamente ricostruita, seguendo i canoni di un nuovo stile, e riaperta al culto nell'anno 1889.

Un primo riferimento temporale si trova nell'anno 1255, quando il priore della comunità dell'Eremo di Sant'Onofrio, presso Penna nella villa di Campli, rivolse domanda al vescovo per poter professare la regola di sant'Agostino nella giurisdizione aprutina. Questi concesse l'autorizzazione mediante una scrittura datata 10 agosto 1260, redatta in Civitella del Tronto. 

Alcuni storici ritengono che il l'intero complesso religioso fosse attivo già nel 1312, collocando la costruzione della chiesa e del monastero nel XIV secolo, ipotizzando l'anno 1326.

La professoressa del Liceo Scientifico A. Einstein Elisabetta Di Francesco, nella sua tesi di laurea, colloca cronologicamente l'insediamento teramano al tempo in cui vi fu nella regione abruzzese l'adozione dell'architettura romanica che avvenne contemporaneamente alle prime fasi dell'espansione della Regola di sant'Agostino quando, con molta probabilità, si stabilì di edificare un impianto monastico anche nella città aprutina. Conclude la sua indagine affermando che il convento possa essere stato edificato tra il1268 ed il 1312.

Durante i primi anni del XIV secolo furono poste in essere opere volte ad un allargamento edilizio del cenobio.

Alla conclusione dei lavori risultò la presenza di un'unica chiesa, più grande delle precedenti, intitolata ai santi Filippo e Giacomo e subito dopo a sant'Agostino.

Lo storico Niccola Palma tramanda che il sito fosse già esistente nell'anno 1362. Lo descrive come uno dei cenobi cittadini più antichi e luogo di «studio» monastico, ricordato nelle memorie di san Benedetto da Norcia. Risulta dalla Relazione Innocenziana che il complesso non sia stato soggetto di cambiamenti fino all'anno 1650. In seguito, verso la fine del XVIII secolo, il re borbone Ferdinando IV decretò la soppressione del monastero al fine di utilizzare la struttura conventuale come sede del penitenziario provinciale e del tribunale. In un dispaccio del 1792, è riportata la disposizione della soppressione, successivamente eseguita il 1º ottobre 1796. Fu in questo anno che si apportarono notevoli modifiche agli edifici per l'adeguamento della struttura in «Carcere Civile, Criminale e sede di Tribunale»

l convento nei primi anni dell'Ottocento fu riadattato per ospitare il carcere provinciale che vi rimase fino al 1987. Nell'anno successivo l'Archivio di Stato chiese la concessione al Demanio dell'immobile per collocare la sua sede istituzionale. Nel 2010, al termine dei lavori di ristrutturazione, i locali monastici sono stati definitivamente destinati alla sede dell'Archivio di Stato di Teramo.

 


Interno ed esterno

L'organo situato all'interno della

 chiesa risale alla seconda metà del XVIII secolo. Si tratta di uno strumento musicale classificato tra gli aerofoni, definito monumentale, di cui non si conosce il nome esatto dell'organaro che l'ha fabbricato per mancanza di certezza documentaria. Per le sue peculiarità distintive, caratteristiche tecniche e per l'impiego dei materiali utilizzati è attribuibile alla maestria dei componenti della famiglia Fedri, originaria del borgo marchigiano di Rocchetta di Camerino ed attiva in Abruzzo nel corso del Settecento.

Lo strumento si trova all'interno dell'aula liturgica collocato nella sua posizione originaria, ossia nella porzione della controfacciata, al di sopra del portale d'ingresso. È alloggiato in una cantoria realizzata in muratura e sostenuta «da due pilastri, con parapetto mistilineo e specchiature, semplicemente dipinta.» È contenuto in una elegante cassa in legno,intagliata, tripartita con l'impiego di paraste. La composizione del prospetto si conclude con la croce centrale posta al vertice del timpano poggiante su un cornicione a merlatura dentata. Dalla base del frontone si allungano, lateralmente, due festoni decorati con motivi floreali che si raccordano ai due vasi laterali.

Dalla piazzetta della chiesa di Sant’Agostino, ogni anno, nella notte del Venerdì Santo, prende le mosse la processione notturna del Cristo Morto. La tradizione e il rito vogliono che la Vergine, a lutto, vaghi di chiesa in chiesa alla ricerca del figlio. La processione, che parte intorno alle cinque del mattino, richiama migliaia di fedeli ed è guidata dal vescovo di Teramo.

 



Integrazioni *

Teramo è sede episcopale fin dal 601.

Il primo ampliamento della città fuori le mura comprendeva l'area dove erano ubicati la chiesa e il monastero di Sant'Agostino e San Domenico.

La data di fondazione del convento di Sant'Agostino è incerta. La difficoltà della ricerca è dovuta soprattutto alla non recuperabilità di documenti riguardanti il primitivo impianto della chiesa , andati perduti dopo la soppressione del convento. 

La ricostruzione degli impianti è stata possibile attraverso documentazioni riguardanti lavori eseguiti nel carcere che ha conservato l'impianto dell'edificio preesistente.

L'insediamento agostiniano appartiene alla prima fase di sviluppo dell'Ordine e risulta che la data di costruzione sia il 1268 anche se tale data può riferirsi alla volontà di stabilire nella città una sede agostiniana; è senza dubbio che esso appartenga al periodo storico in cui si diffuse in Abruzzo l'architettura romanica.

Il convento di Sant'Agostino  viene a trovarsi lungo il perimetro murario della città. Nonostante esso si trovi in una zona non interessata dalle correnti di traffico economico, rimane un importante polo religioso.

L'edificio non subì  alcuna modifica rilevante fino al 1650, mentre da quella data non sono documentate trasformazioni architettoniche, giungendo sino al 1796 con il suo impianto primitivo, anno in cui si rende esecutiva la Sovrana Disposizione che nel 1784 aveva destinato l'impianto ad uso di carcere civile. Tale disposizione  non rientra nel decreto reale emanato nel 1809 da Gioacchino Napoleone, nel quale si dispose la soppressione nel Regno delle Due Sicilie degli Ordini Religiosi. Con la soppressione, il convento subisce la confisca dei beni immobili.

La chiesa così viene affidata all'Arciconfraternita dei Cinturati, cui verrà chiesto vent'anni dopo il consenso per la demolizione della chiesa di Sant'Agostino dato che non svolge in modo adeguato la sua funzione di carcere.

Il progetto della nuova chiesa fu affidato dal prefetto dell'Arciconfraternita dei Centurati all'architetto Lupi, il quale ricostruì l'edificio in stile neoclassico, ignorando completamente la chiesa preesistente.

Il 1876 segna la data di abbattimento  e ricostruzione della chiesa, col nuovo edificio che verrà riaperto al culto solo nel 1889.

Esso presenta elementi neoclassici ma anche riproposizioni del Barocco abruzzese e teramano.

La chiesa di Sant'Agostino è oggi chiuso al cullto e ha perso quindi ogni funzione religiosa e sociale.

 

*Si tratta del sunto di un articolo estratto dal "Notizie dalla delfico" numero 2/1990, a cura della professoressa Elisabetta Di Francesco, laureata in architettura presso l'università "Gabriele D'Annunzio" di Pescara nell'anno 1985 ed insegnante di storia dell'arte dal 1990 presso: Istituto d'arte di Castelli, Liceo Classico "M. Delfico" di Teramo, Liceo Scientifico "Albert Einstein".

Referente dell'orientamento in uscita dall'anno scolastico 2014/2015 presso il Liceo Scientifico "Albert Einstein".


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