La Basilica di San Clemente

L' Abazzia di San Clemente al Vomano è uno dei tanti luoghi dell'arte che costituiscono la migliore testimonianza della ricchezza del patrimonio storico e artistico dell'Italia. Essa si trova nel Comune di Notaresco e precisamente nella frazione di Guardia Vomano.

La chiesa che oggi possiamo ammirare non è quella del IX secolo, bensì quella ricostruita agli inizi del XII  secolo.

La data di ricostruzione è quella riportata sul piedritto sinistro del portale:

+ANNI AB I/INCARNA/IONE DNI/ NOSTRS ISU XPI/ SUNT M/LCVIII/ INDIC/IONE  XV.

La sua planimetria si rifà ad un impianto di tipo basilicale che si riscontra non soltanto in Abruzzo ma anche in alcune chiese romaniche della vicina Campania.

 


Il portale

La facciata è impreziosita da un portale in pietra bianca. Dal punto di vista artistico appare interessante il tema decorativo, costituita da un tralcio vegetale che racchiude nelle sue volute fiori e foglie.

Alla sommità dei piedritti troviamo due capitelli decorati con foglie di Acanto. Appare in questo caso evidente il riferimento alla cultura romana. I romani, infatti, usavano appendere alle porte dei templi dei mazzetti di foglie di Acanto ritenendo la pianta una difesa efficace contro gli spiriti del male. Sull'archivolto del portale troviamo una seconda iscrizione: 'IN DEI NOE; P: PROPOS ET B FILIO (?) ... FECIT FARE POR ... A S CL .. FIRME ... IN DEI NOMI ... GNISCARDU ARTIFICE DE ARTE ARhlETONICA'

Il testo contiene un'invocazione al nome di Dio.

La seconda parte ci riporta il nome di Gniscardus, ovvero il direttore del cantiere che ha ricostruito l'abazia nel XII secolo.


L' interno

Lo spazio interno è diviso in tre navate: quella centrale termina con un'abside mentre le due laterali con due absidiole. Il presbiterio è rialzato rispetto al piano di calpestio ed è spinto in alto dalla cripta. il tetto è a capriate in vista. Da notare come le colonne si alternino a pilastri. Questa alternanza crea all'interno una disarmonia stilistica di notevole impatto visivo.


I capitelli

I capitelli sono tutti diversi tra loro.Infatti, si passa da un capitello con rappresentazione di animali ad uno con foglie di acanto, da un capitello con palmette ad un cubico con facce lisce o ad una altro ottenuto da un frammento di epoca romana. 

Uno dei temi maggiormente dibattuti ha riguardato recentemente l'attribuzione alla bottega di Ruggiero e Roberto di alcuni capitelli. Infatti senza dubbio vi sono elementi che evidenziano non poche peculiarità della loro arte.


La cripta

La cripta occupa lo spazio sottostante al presbiterio e alle absidi. è stata ricavata sfruttando il dislivello naturale del terreno. è divisa in due navatelle trasversali da quattro colonne mentre altre due colonne definiscono lo spazio quasi a formare un triforio. Nella cripta è stato recentemente collocato un busto di San Clemente realizzato in gesso e juta secondo la tecnica delle statue e del presepe napoletano


Il ciborio

Il ciborio appartiene alla bottega di Ruggero e del figlio Roberto e rappresenta uno dei capolavori in assoluto dell'arte romanica in Abruzzo. La struttura è a base rettangolare e poggia su quattro colonnine in pietra. Sopra le colonne poggiano i capitelli: quelli posteriori richiamano il capitello corinzio, quelli anteriori presentano delle composizioni fantastiche dove da foglie di palma emergono cornucopie e strani personaggi con copricapo a forma conica. 

Al di sopra del fascione troviamo due tamburi di forma ottagonale quello inferiore presenta un traforo con colonne molto vicine tra loro e con archetti incrociati, mentre quello superiore presenta delle colonne binate con arcate a ferro di cavallo. La composizione culmina in una piramide ottagonale con in cima una decorazione con leoni alati.


L' altare

Si tratta di un' opera di pregevole fattura non solo per i materiali utilizzati, come il marmo cipollino, ma anche per gli elementi decorativi e la tecnica esecutiva. L' antepentium presenta croci quadrilobate e altri motivi vegetali con al centro un Agnus Dei.

La pedana e l' altare non  appartengono alla bottega di Ruggero e di Roberto, che invece hanno lavorato al ciborio.

Inoltre è stato più volte sottolineato lo stretto rapporto esistente con tematiche figurative di gusto islamico ed elementi di derivazione bizantina


Statua di San Clemente

La statua ci presenta il Santo  in posizione seduta, vestito con i paramenti pontificali e la tiara ad un solo regno, mentre con la mano destra benedice alla latina e con la sinistra reca un libro. Possiamo notare come alcuni elementi stilistici, come ad esempio l'impianto simmetrico, l' immobilità iconica della composizione, richiamino schemi riferibili non solo all' arte bizantina ma sopratutto a quella francese di area provenzale del Duecento.


Piantina