La basilica di San Domenico

Non vi sono date certe riguardo la costruzione della chiesa di San Domenico, se non che fu progettata nel 1287 e che nel 1332 vi era già un padre Priore; quindi sembra opportuno far risalire la costruzione del tempio tra il 1327 ed il 1328. La costruzione della chiesa di San Domenico ci è pervenuta da un antico documento risalente al 28 ottobre del 1335 stipulato nella chiesa dei Frati Predicatori. Tale pergamena descrive l'originaria costruzione in mattoni della chiesa, riportando i principi di architettura del XIV secolo; ma tali informazioni non indicano un primo stabilimento della chiesa, infatti probabilmente esso risale al XIII secolo. Il suo terreno in seguito venne ampliato grazie a delle ingenti donazioni da parte di famiglie del teramano. La chiesa fu aperta al culto nel 1353 ed i lavori terminarono nel 1407. Probabilmente questa chiesa è stata edificata sul luogo ove ne esisteva una più antica. La chiesa è, nella sua estrema semplicità architettonica, privo di qualsiasi aggiunta superflua. Tra la metà del XV e l’inizio del XVI secolo, i frati ristrutturarono l’intro edificio e sostituirono le originarie tettoie con colonne quadrate i cui archi terminali avrebbero assicurato al tetto maggiore solidità. Non mancò l’esecuzione di affreschi di cui risulta l’influenza marchigiana. Alla destra dell’altare maggiore vi è un’edicola in terracotta con le effigi della Madonna, di Sant’Anna e di San Giovacchino; alla sinistra vi è una nicchia con la Madonna e il bambin Gesù in terracotta. Nel 1620 vi erano le cappelle intitolate a S. Caterina da Siena, al ss. Crocefisso e S. Antonio, a S. Luca, al ss. Nome di Dio e a San Giacinto. Intorno al 1810, l’intero edificio fu poi ceduto alla confraternita del rosario. Dopo l’unità d’Italia, le autorità requisirono anche la chiesa per pubblica utilità fino al 1929, anno in cui il vescovo Micozzi chiese la restituzione della chiesa a Benito Mussolini. Si dice che dalla chiesa si dipartisse un passaggio sotterraneo di scarsa comunicazione; tuttavia, nella chiesa riadattata e ripristinata, il 3 Dicembre 1939 ritornarono i frati domenicani che tutt’ora vi dimorano.


Caratteristiche architettoniche

La struttura interna della chiesa si mostra nell'allungamento di un'unica navata, coperta dal soffitto a due spioventi, e si conclude nel coro, a base quadrata, ricoperto da una volta. Le pareti sono riccamente affrescate e recentemente sono stati riportati alla luce dipinti del 1400 che rappresentano scene della vita di San Domenico. Sono presenti anche opere d'arte ed un pregevole organo. Ai lati dell'altare maggiore, all'interno di due edicole risalenti al periodo rinascimentale, sono collocate a sinistra una Madonna adorante con Bambino, terracotta dipinta e dorata databile nella prima metà del XVI secolo, considerata un'opera attribuibile a Giovanni Antonio da Lucoli e a destra un gruppo in stucco policromo del XVIII secolo, eseguito da Michele Clerici, che rappresenta la famiglia di sant'Anna e san Gioacchino. La chiesa fu restaurata e riaperta al culto per volere dello storico teramano Francesco Savini, del quale nella navata di destra esiste la tomba-mausoleo.

Piantina